martedì 12 marzo 2013

Intolleranza al Lattosio



In caso di intolleranza al lattosio, i medici solitamente indicano di adottare un regime alimentare che preveda un ridotto apporto di alimenti ricchi di lattosio ( Latte, latticini, formaggi freschi, biscotti con latte o burro, cioccolato al latte, gelati ecc.)
È consigliabile quindi un'attenta lettura delle etichette dei prodotti alimentari dal momento che il lattosio è presente in moltissimi cibi pronti. 



La riduzione di alimenti contenenti lattosio porta purtroppo con sé una diminuzione dell'apporto di calcio con la dieta. E' consigliabile quindi evitare diete fai da te.
Molto spesso l’intolleranza al lattosio viene associata o confusa con quella alle proteine del latte, questo accade in quanto l’evento scatenante è l’assunzione di latte e/o derivati; tuttavia queste due tipologie di intolleranze sono totalmente differenti.



L’intolleranza al lattosio si manifesta in modo direttamente proporzionale alla quantità di lattosio assunta (a questo scopo esistono in commercio molti prodotti a basso contenuto di lattosio), 
mentre l’intolleranza alle proteine del latte si manifesta indipendentemente dalla dose assunta.

( per approfondimenti http://www.ilfattoalimentare.it/quanto-lattosio-per-lefsa-lintolleranza-dipende-troppo-dalla-sensibilit.html )



L’intolleranza al lattosio è legata, come forse già sapete, alla carenza, o mancanza nell'organismo dell’enzima "lattasi" e quindi all'impossibilità di scindere il lattosio in zuccheri semplici ( galattosio e glucosio); questo si traduce sostanzialmente in una difficoltà di assorbimento degli stessi, e come conseguenza possono sorgere fastidiosi sintomi  quali ad esempio gonfiore, stitichezza, stanchezza cronica, attacchi intestinali ecc ecc.

Cosa diversa è invece l’intolleranza alle proteine del latte, (caseine, sieroproteine) ; le principali responsabili di allergie e intolleranze sono proprio le caseine le quali possono provocare disturbi gastrointestinali, respiratori o cutanei. E' quindi opportuno effettuare test specifici per verificare l'origine dei disturbi.

Se il grado di intolleranza non è particolarmente grave, gli amanti dei prodotti caseari, , possono introdurre nella dieta formaggi quali il Grana, Parmigiano, Cheddar, l'Edam, l'Emmental  che sono caratterizzati da uno scarsissimo contenuto di lattosio. 
Questa caratteristica è dovuta essenzialmente alla tecnologia adottata per i formaggi a pasta lavata, "pressati" e stagionati. Maggiore è la stagionatura del Formaggio, minore sarà la presenza di Lattosio residuo.

Cosa diversa invece per il latte e i formaggi freschi.
A titolo informativo questi sono i valori medi di Lattosio contenuti nel latte e derivati:
-Latte vaccino 4,5%
-Latte di Pecora 4,5%
-Latte di Bufala 4,9%
-Latte di Capra 4,2%
-Yogurt intero 3,2%
-Ricotta vaccina 4,0%
-Gelato 2,5%

Oggi la tecnologia casearia consente di produrre Latte, Yogurt, Gelati e Formaggi e freschi a ridotto contenuto di Lattosio.
In pratica con l'aggiunta al latte di partenza di un particolare enzima 
( Betagalattosidasi http://it.wikipedia.org/wiki/Beta-galattosidasi) , dopo idonea fermentazione, otterremo un latte "delattosato", più precisamente il Lattosio si sarà scomposto nei due zuccheri più semplici e quindi maggiormente digeribili ( Glucosio e Galattosio). Da questo latte potremo quindi produrre Yogurt, Primo Sale e Mozzarella a ridotto contenuto di Lattosio.
Ovviamente per adottare questa tecnologia è necessaria idonea autorizzazione del Ministero della Salute tramite la ASL locale.
Resto disponibile ad approfondire il tema.

Alla prossima.

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