Il latte si conserva per alcuni giorni o alcuni mesi, a seconda della tecnica di lavorazione e del tipo di confezionamento. A causa del deterioramento del latte sia presso il punto vendita o anche dopo aver raggiunto il consumatore, ogni anno viene sprecata un’enorme quantità di latte.
L’imballaggio multistrato è una soluzione migliorativa che aiuta ad affrontare a questo problema.
Tuttavia, anche con questo tipo di imballaggio, a volte il latte può andare a male a causa di shock termici e/o di danni all’imballaggio stesso durante il trasporto e la distribuzione.
I consumatori allo stato attuale possono quindi capire se il latte è ancora buono o meno, solo quando aprono la confezione.
La novità nel campo della ricerca è che hanno sviluppato un nuovo metodo non invasivo per rilevare la freschezza del latte confezionato utilizzando un tag NFC (Near Field Communication) capacitivo e uno smartphone abilitato NFC.
Un cambiamento di capacità attraverso la confezione del latte (dovuto a un cambiamento nella costante dielettrica del latte) può essere catturato utilizzando un condensatore a piastre parallele integrato nel tag NFC standard.
Vedi articolo al seguente link alimentinews.it/tecnologia/lattiero-caseario/1494-un-metodo-non-invasivo-per-rilevare-la-freschezza-del-latte-confezionato